La Global Sumud Flotilla prosegue verso Gaza: Israele accusa Hamas di finanziarla, mentre la Turchia è pronta ad aiutare.
Mentre il piano di Donald Trump è stato accettato da Netanyahu, la Global Sumud Flotilla continua il suo viaggio verso Gaza, sfidando il blocco navale imposto da Israele. Il contesto si complica ulteriormente, come riportato da L’Ansa, con le accuse lanciate dall’Idf su un presunto finanziamento da parte di Hamas. Inoltre, la Turchia che si dice pronta a intervenire per garantire la sicurezza delle imbarcazioni.

La Flotilla verso Gaza: l’annuncio della Turchia
La Global Sumud Flotilla si trova ora a circa 200 miglia dalle coste di Gaza e prosegue la navigazione nonostante i rischi. “Stasera (martedì sera, ndr) la nave Alpino della Marina si fermerà e tornerà indietro“, ha dichiarato Tony La Piccirella, uno degli italiani a bordo.
Gli attivisti non intendono fermarsi: “Noi entreremo nella zona di intercettazione e andremo avanti“, affermano, specificando che “non c’è un limite stabilito per il blocco navale, ma è grande quanto gli altri stati consentono a Israele di farlo“.
La missione non riconosce la proposta di pace promossa da Israele e Stati Uniti, definendola “una messinscena, una proposta di resa totale. Una svendita del territorio palestinese a Israele e Usa“. La Turchia, spiega L’Ansa, ha annunciato che le proprie forze armate sono pronte a fornire “attività di soccorso e assistenza umanitaria” alle navi civili “in coordinamento con partner internazionali“, monitorando la sicurezza delle attività “in conformità con il diritto internazionale e i valori umanitari“.
Israele, accuse di finanziamenti da Hamas e la replica degli attivisti
L’Idf, aggiunge L’Ansa, ha rivelato di aver trovato documenti ufficiali a Gaza che indicherebbero un coinvolgimento diretto di Hamas nel finanziamento della Global Sumud Flotilla. Secondo l’esercito israeliano, esiste una lista di operatori del Pcpa (Conferenza per i Palestinesi all’Estero), che includerebbe alti funzionari di Hamas,.
L’Idf afferma che “queste navi sono segretamente di Hamas“. La risposta del movimento non si è fatta attendere. Maria Elena Delia, portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, ha dichiarato: “I fogli mostrati da Israele non provano né il finanziamento né il controllo di Hamas sulla Global Sumud Flotilla. Ripetono, piuttosto, un preoccupante schema già visto nel 2010 con la Mavi Marmara. Siamo una missione civile e umanitaria, sotto gli occhi dell’Europa e del mondo“.
E conclude: “Chiediamo che gli atti vengano consegnati integralmente a organismi indipendenti: finché non accade, è propaganda, non prova“.